sábado, 31 de maio de 2008

Consorzio Tutela Brunello di Montalcino


Il Consorzio

Il Consorzio del Vino Brunello di Montalcinoè nato nel 1967 all'indomani del riconoscimento dellaD.O.C., come libera associazione fra i produttori,intenzionati a tutelare il loro vino il cui prestigiosempe più andava affermandosi. Il Consorzio del VinoBrunello di Montalcino ha rappresentato in questi anni unostrumento di scrupolosa e responsabile autodisciplina, inoltreha sollecitato un coagulo fra aziende vecchie e nuove, piccole e grandi, così che le consolidate e sagge abitudini sono diventate una comune strategia per il successo qualitativo.

Brunello di Montalcino

Il Brunello di Montalcino è un vino visivamente limpido, brillante, di colore granato vivace. Ha profumo intenso, persistente, ampio ed etereo. Si riconoscono sentori di sottobosco, legno aromatico, piccoli frutti, leggera vaniglia e confettura composita.Al gusto il vino ha corpo elegante ed armonico, nerbo e razza, è asciutto con lunga persistenza aromatica.Per le sue caratteristiche, il Brunello di Montalcino sopporta lunghi invecchiamenti, migliorando nel tempo. Difficile dire quanti anni questo vino migliora in bottiglia. Ciò dipende infatti dall'annata. Si va da un minimo di 10 anni fino a 30, ma può essere conservato anche più a lungo.Naturalmente va conservato nel modo giusto: in una cantina fresca, ma soprattutto a temperatura costante, buia, senza rumori e odori; le bottiglie tenute coricate.

Abbinamenti con il BRUNELLO DI MONTALCINO
L'eleganza e il corpo armonico del vino permettono abbinamenti con piatti molto strutturati e compositi quali le carni rosse, la selvaggina da penna e da pelo, eventualmente accompagnate da funghi e tartufi.Il Brunello è inoltre vino da abbinamento ottimale con formaggi: tome stagionate, Parmigiano reggiano, pecorino toscano. Trova anche abbinamento ottimale con piatti della cucina internazionale a base di carni o con salse strutturate.Il Brunello, per le sue caratteristiche, é godibile anche quale vino da meditazione. Il vino Brunello di Montalcino deve essere servito in bicchieri di cristallo dalla forma ampia, panciuta, al fine di poterne cogliere il bouquet composito ed armonioso.Il vino dovrà essere servito ad una temperatura di circa 18°C-20°C. Per il vino molto invecchiato è consigliabile la decantazione in caraffa di cristallo, al fine di meglio ossigenarlo e di proporlo nella sua totale purezza.

Evoluzione commerciale del BRUNELLO DI MONTALCINO
Il Brunello di Montalcino è così famoso che, si dice, abbia allietato molte mense importanti.Il Brunello di Montalcino, pressoché sconosciuto al di fuori della zona di produzione e di una ristretta cerchia di intenditori sino alla metà degli anni '60, è divenuto sempre più conosciuto nel decennio successivo sino a diventare, forse, il più quotato vino italiano di qualità.Per comprendere questo successo, si ricorda che dell'annata 1975 furono imbottigliate circa 800.000 bottiglie da circa 25 aziende, mentre nell'annata 1995 ne sono state imbottigliate circa 3.500.000 da circa 120 aziende.Questi numeri fanno anche comprendere la preziosità di questo vino, ricercato per le tavole più raffinate sparse in tutto il mondo. Le ragioni del fenomeno vanno ricercate nelle obiettive qualità organolettiche del vino, nella rotondità ed armonia del gusto , negli intensi profumi e nelle grandi possibilità di evoluzione con l'invecchiamento.Il Brunello di Montalcino non è un fenomeno solo italiano, ma soprattutto mondiale. Non esiste paese, dove vengano consumati vini di qualità, in cui questo vino non sia presente.Diremmo anzi che il Brunello di Montalcino è la punta di diamante che, penetrando in tutti i mercati, contribuisce ad elevare l'immagine del vino italiano.Bisogna infine rilevare che il suo gusto armonioso e aristocratico ha conquistato, all'estero, non solo i tradizionali conoscitori dei vini italiani, ma anche i palati non abituati ai nostri vini.

Disciplinare di produzione del BRUNELLO DI MONTALCINO
Ritenuta una delle maggiori espressioni dell'enologia italiana, il Brunello di Montalcino è prodotto esclusivamente con uva Sangiovese (denominato a Montalcino, "Brunello") secondo le norme di un severo disciplinare che, oltre a fissare limiti di resa ad ettaro, periodo di invecchiamento, caratteristiche del prodotto, stabilisce che prima della commercializzazione, il vino sia sottoposto all'esame di un'apposita commissione per il riconoscimento dei requisiti di particolare pregio onde fregiarsi della DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA E GARANTITA (D.P.R. 1/7/1980 e successive modificazioni).

- Zona di produzione: Comune di Montalcino
-
Vitigno: Sangiovese (denominato, a Montalcino, "Brunello")
- Resa massima dell'uva: 80 quintali per ettaro
- Resa dell'uva in vino: 68%- Affinamento in legno obbligatorio: 2 anni in rovere
- Affinamento in bottiglia obbligatorio: 4 mesi (6 mesi per il tipo Riserva)
- Colore: rosso rubino intenso tendente al granato per l'invecchiamento
- Odore: profumo caratteristico ed intenso
- Sapore: asciutto, caldo, un po' tannico, robusto ed armonico
- Gradazione alcolica minima: 12,5% Vol.
- Acidità totale minima: 5 g/lt
- Estratto secco netto minimo: 24 g/lt
- Imbottigliamento: può essere effettuato solo nella zona di produzione
- Immissione al consumo: dopo 5 anni dall'anno della vendemmia (6 anni per il tipo Riserva)
- Confezionamento: il Brunello di Montalcino può essere posto in commercio solo se confezionato in bottiglie di forma bordolese.

Grappolo di Uve Sangiovese

Storia di Montalcino e dei suoi vini

Come un'isola nel cuore della Toscana il colle di Montalcino offre a chi arriva salendo dalle valli che lo circondano il sapore di una conquista progressiva, dell'approdo felice.Forse per la posizione geografica, lontano dalle affollate arterie di comunicazione o forse per la purezza dell'aria che pervade un panorama ancora intatto e selvaggio, davvero la visita a Montalcino può rivelarsi ricca di suggestioni coinvolgendoti in quel magico rapporto tra uomo e natura, che qui ha la rarità di essere assolutamente spontaneo. Da sempre dedita al lavoro del bosco e dei campi, la gente di questa città conobbe momenti di giustificata gloria durante la lotta per le libertà comunali nel XVI secolo, resistendo lungamente agli assedi francesi e spagnoli.Ma certamente, l'immagine migliore, Montalcino, la rivela proprio grazie al dono più prezioso della sua terra, dura e generosa insieme: il vino. Già apprezzata nei secoli passati, la produzione enologica era anche qui rimasta fedele ai canoni ormai affermati nella tradizione toscana.Fu solo verso la fine del secolo scorso che iniziarono i primi esperimenti tesi a valorizzare, esaltandole, le caratteristiche di una materia prima e di un ambiente senz'altro particolari.Nacque così il Brunello ed ancora oggi nasce come frutto di tenace passione, con amore custodito durante gli anni di affinamento in cantina prima di presentarsi al mondo che ha imparato, a sua volta, ad amarlo, fine e principio di una leggenda che ogni bottiglia rinnova.

Uve Sangiovese

Il territorio di Montalcino: clima, suolo e posizione dei vigneti

La zona di produzione coincide con il territorio comunale di Montalcino.Distribuite su di esso secondo la migliore tradizione viticola dell'ambiente e mirabilmente inserite nella bellezza del paesaggio, le aziende di Montalcino offrono l'opportunità di piacevoli itinerari enoturistici. Passando per i borghi caratteristici e fitte macchie boschive si scopriranno i vigneti ben curati, le cantine perfettamente attrezzate ed ordinate: segreti, questi, ed orgoglio di ogni fattoria, dalla più piccola a quella più grande.Il comune di Montalcino si trova a 40 Km in direzione sud da Siena. Il territorio delimitato dalle valli dell'Orcia, dell'Asso e dell'Ombrone assume una forma quasi circolare con un diametro di 16 Km e con una superficie di 24.000 ettari.L'economia è prevalentemente agricola e, in quest'ambito, la vite occupa una piccola parte della superficie che è così suddivisa: per il 50% coperta da bosco e incolti; il 10% da oliveto, l'8% da vigneto di cui poco più della metà sono iscritti all'albo del vino Brunello di Montalcino, la rimanente parte a seminativo, pascoli ed altre colture.La collina di Montalcino, essendosi formata in ere geologiche diverse, presenta caratteristiche del suolo estremamente mutevoli per costituzione e struttura, per cui è difficile fare generalizzazioni di una certa ampiezza. Le zone più basse sono costituite da terreni originatasi per trasporto di detriti con strato attivo profondo, del quaternario, abbastanza sciolti. Salendo, il terreno si arricchisce di scheletro mentre lo strato attivo si riduce essendo suoli formatisi dalla decomposizione di rocce originarie, in particolare galestro ed alberese. I terreni sono mediamente argillosi, ricchi di calcare, frammisti ad ampie zone tufacee, tendenzialmente magri. Sono presenti, inoltre , terreni derivati da stratificazioni tipiche del senese destinati esclusivamente alla cerealicoltura. Il clima è tipicamente mediterraneo con precipitazioni concentrate nei mesi primaverili e tardo autunnali (media annuale 700 mm.). In inverno, al di sopra dei 400 metri non sono rare le nevicate. La vicinanza del Monte Amiata (altezza m.1740) in zona sud-est, crea una protezione naturale contro il verificarsi di eventi di particolare intensità quali nubifragi o grandinate. La fascia di media collina dove è concentrata la maggior parte delle aziende vitivinicole, non è interessata da nebbie , gelate o brinate tardive che si possono verificare nelle zone vallive, mentre la frequente presenza di vento garantisce le condizioni migliori per lo stato sanitario delle piante. Il clima prevalentemente mite e con un elevato numero di giornate serene durante l'intera fase vegetativa, assicura una maturazione graduale e completa dei grappoli. La presenza sul territorio di versanti con orientamenti diversi, la marcata modulazione delle colline e lo scarto altimetrico tra zone vallive e il territorio più alto (Poggio Civitella), determina dei microambienti climatici molto diversi tra di loro, malgrado, talvolta, l'estrema vicinanza delle zone. La forma di allevamento più diffusa nella vigna di Montalcino è il cordone speronato, ottenuto mediante potatura corta (a 2 gemme) di un numero variabile di cornetti a ceppo. L'altra forma in uso per il Brunello di Montalcino è quella dell'archetto (Guyot modificato) che affida ad un unico tralcio, potato con 6-10 gemme, la responsabilità della futura vegetazione.

Enoabracos,
Simone Ferreira
LCB

109 comentários:

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